
Abbiamo vissuto un paradigma che concedeva il diritto della sacralitá alla Chiesa, ai Templi, cosí come il diritto della voce ai cantanti. Questo ha creato una progressiva perdida di significato della vita quotidiana a chi, in disaccordo con le ideologie di alcune religioni istituzionalizzate, cercava altre "spiegazioni" alla magia dell'esistenza.
I nuovi tempi ci stanno riportando all'esplorazione del nostro senso personale dell'Infinito. L'infinito é essenzialmente inconoscibile ed in questo infinito ognuno é il centro da dove percepisce la propria realtá.
Cominciamo a uscire dalla separazione ideologica, cominciamo ad entrare nel mondo del sentire. Ció che sento, questo abisso, questa magia che non posso spiegare, non puó essermi spiegata da qualcun'altro/a. Stiamo riprendendo il diritto alla voce, il diritto alla creazione della nostra propria vita, il diritto alla visione unica dell'esistenza che ci attraversa, nel rispetto delle visioni altrui.
La vita comincia a lasciare il campo del meccanicismo e integra la materia allo spirito. La fisica quantica ha creato ponti di consapevolezza a questo spazio vuoto che permea l'universo che tanto "vuoto" non é. Questa energia intelligente che muove i fili dell'universo e dalla quale siamo costituiti.
Non é piú fuori, in alto, lontano. La divinitá é dentro di noi perché é infinita. Si esprime nella magia del momento, nella saggezza della costellazione di relazioni che viviamo costantemente, con gli esseri umani e con esseri di diverse dimensioni visibili (minerali, vegetali, animali) e invisibili.
Si svuota l'antropocentrismo, si apre la coscienza di un tessuto vivo e in costante comunicazione. Non sono piú separato dalla terra in cui vivo, ma sono parte integrante e costituente di questo macro organismo che é il pianeta, cosí come questo pianeta é parte del tessuto del sistema solare, della galassia (ad infinitum).
Ritorno a sentire la magia in tutto ció che mi circonda, riprendo la comunicazione, la relazione con elementi che prima giudicavo "inerti" e senza vita.
Ritorno a vivere la sacralitá nelle cose semplici: l'incontro con me stesso, con te, l'incontro con il cerchio che é la famiglia, gli amici e non amici, gli esseri umani.
La sacralitá non é un rituale o uno spazio specifico. La sacralitá é un regalo interno che ci facciamo al vivere le situazioni quotidiane con presenza. Niente di nuovo da sapere, sappiamo giá tutto.
É tempo di Ri-cordare (re-cordis) riportare al cuore, aprire il nostro essere e lasciare che sgorgano e fluiscano la saggezza, la divinitá che siamo.