
La vulnerabilità è la nuova forza.
Essere autentico e aperto riguardo ai miei sentimenti e bisogni è un segno di forza interiore. Invece di nascondere o sopprimere le mie emozioni, mi permetto di sentire ciò che sento in ogni momento e di ascoltare la mia voce interiore.
La vulnerabilità implica anche esprimere con fermezza e rispetto ciò che sento, senza paura di essere giudicato o respinto dagli altri. Questo richiede una consapevolezza amorevole di me stesso e degli altri, riconoscendo che tu sei un/a complice nel processo di comunicazione e non un avversarioa.
La vulnerabilità implica la capacità di condividere apertamente ciò che sento, mantenendomi centrato e assumendomi la responsabilità delle mie emozioni.
Questo significa che non scarico le mie emozioni su di te, attribuendoti la colpa o aspettandomi che tu risolva i miei problemi. Allo stesso tempo, non permetto che tu carichi su di me i tuoi sentimenti, aspettandoti che li risolva per te.
Imparo ad ascoltare me stesso senza cercare di risolvere la situazione emozionale che si presenta come se fosse un problema, qualcosa di sbagliato da cambiare.
Imparo ad ascoltare te senza dover risolvere, dare consigli, imparo a stare semplicemente con ció che sta succedendo, accompagnando, per sentire pienamente questo momento.
Le emozioni cosí come i pensieri, sono ospiti che entrano e vanno via. Permettermi sentire senza risolvere, permette all'onda emozionale o mentale nascere, crescere, espandersi e poi dissolversi, lasciando al nostro essere nuovi colori, nuove informazioni.
Essere vulnerabile richiede coraggio, perché mi espone al rischio di essere ferito o respinto. Nella vulnerabilitá cadono i santi, gli eroi, coloro che si distinguevano dalle persone “normali”. Oggi siamo pronti per assumere la nostra umanitá e prendere il nostro posto nel cerchio, dove siedono esseri con le stesse inquietudini, gli stessi desideri, le stesse paure, sbagli, gli stessi valori.
Quando permetto il flusso spontaneo e respons-abile dei miei sentimenti ed emozioni, comincio a vedere l'altroa nel cerchio ed a riconoscermi nelle sue parole. Si smonta poco a poco il gioco degli "avversari" e comincia la trasparenza: ci vediamo cosí come siamo e cominciamo a vedere ció che stiamo sperimentando insieme.
La mia visione si intreccia con la tua; insieme costruiamo una visione piú ampia. Sembra matematica semplice, ma non lo é.
1+1= 3
1+1= 11
e che fine ha fatto il famoso 2??