Intro/Cos'é

8. Canto Preghiera
Un discepolo al maestro: “Maestro, non credi ci siano troppe religioni nel mondo?”
il Maestro: “Troppe?! Ce ne sono troppo poche! Ognuno di noi ha il diritto e “quasi” il dovere
di formulare la propria connessione con l’infinito nella forma che piú si adatta al proprio cuore”.
Eccoci alla fine, tornando all’inizio; quest’infinito che ci unisce é anche l’infinito che ognuno di noi
sente, nella propria forma. Questa forza invisibile che governa tutto, questa forza invisibile che ci
guida. Per secoli abbiamo cercato di omologare la definizione di questo infinito cadendo in una
contraddizione irrisolvibile: l’Infinito non si puó definire, perché altrimenti cesserebbe di essere infinito.
Essendo infinito non presenta un centro come la nostra mente puó interpretare. Il centro é un punto
considerato in base ad un sistema finito. Per questo nell’infinito non esiste Un centro, ma Infiniti Centri.
Ognunoa di noi é un centro da dove si scruta parti finite di quest’infinito. Potrei continuare all’infinito,
cercando di spiegare questa posizione, ma mi fermo qua perché il punto dove arrivo é questa nuova/antica
forma di percepire e condividere questa sensazione di inspiegabile.
La musica, la vibrazione é un veicolo di unione, perché trascende i due emisferi cerebrali e li integra in una
visione ulteriore. Cantare Insieme é Sperimentare l’Infinito senza cercare di spiegarlo.
Cantare Insieme é un’opportunitá per entrare in noi stessi ed uscirne per incontrare l’altroa, incontrare l’altroa
é entrare nello spazio che vive tra di noi, entrare in questo spazio é uscire dalla “personalizzazione” della
nostra esperienza: Trascendere e percepire ció che ci unisce, questa forza invisibile di cui sopra ed in tutte
le direzioni spazio temporali di quest’infinito.
Ecco il nuovo tempo che si apre: Il potere individuale, la possibilitá di vibrare nella propria Veritá, includendo
la veritá dell’altroa e trascendendo entrambe per vibrare nella veritá che ci unisce.
I semi mistici di tutte le correnti religiose hanno lo stesso messaggio, vibrano nelle stesse frequenze; sono le
strutture che nascono da questi semi che, con l’andare del tempo si allontanano dal seme stesso.
I frutti sono le parti piú lontane dai semi. Il seme si sviluppa in germoglio, piantina, tronco, rami, frutti.
I frutti quindi sono le parti piú lontane dai semi, ma contengono in sé i nuovi semi che vibrano la stessa informazione
della pianta. Abbiamo vissuto questi ultimi secoli (il riferimento del tempo è sempre relativo dalla percezione di ognunoa)
sviluppando le nostre idee e strutture istituzionali come dei rami, lontani dall’esperienza “seme” di questa esistenza,
I frutti sono caduti, stanno marcendo, questo marcire (che all’occhio estetico della mente puó risultare fetido e
evitabile) é il processo necessario perché tutte le strutture precedenti possano cadere dando spazio alla nuova pianta.
Cantare é Sentire dentro di noi il diritto di connetterci all’Invisibile della forma piú congruente con la nostra struttura
multidimensionale. Non é piú compito dell’autoritá esterna dirci ció in cui dobbiamo credere, ma adesso sta a noi
vedere la Luce dentro, riportare la divinitá dentro dove riportare non é un atto fisico, ma un atto di coscienza, renderci
conto che l’infinito é dentro di noi. Cantare é un’opportunità per connettere con l’Unicitá che siamo, Ogn-Uno di noi,
Unico in quest’Infinito.
Cantare é poter di nuovo aver fiducia nell’invisibile, aver fiducia in una saggezza incomprensibile che governa tutto,
questa saggezza non mi toglie il diritto di scelta: io ho sempre questo potere! Posso vedere questo tessuto invisibile,
posso non vederlo, posso e lo vedo effettivamente secondo le possibilitá del mio grado evolutivo.
Sembra cosí complicato, inveritá é complesso, ma é molto semplice…Cantiamo!!