8. Ken - L'Acquietamento
In questo segno troviamo la rappresentazione dell'eternità nella sua manifestazione più materiale. Ken è la montagna. È il segno del Nord-Est, da dove si compie l'inizio e la fine di tutti gli esseri.
Per la filosofia cinese, il Nord-Est è caratterizzato dal mistero; il luogo da cui le forze primordiali si concentrano e da dove si distribuiscono per tutto il pianeta.
La montagna è stata sempre considerata un luogo sacro per la maggior parte delle culture.
Sono quelle che ricordano all'uomo la sua esiguità davanti alla vita.
La montagna nella sua accezione metafisica è messa in relazione con la conoscenza del tempo, la scienza che è, per quanto le riguarda, riferita allo studio di Yin e Yang, dell'azione e della quiete. È il vero fermarsi, la vera tranquillità, che non ha nulla a che vedere con il concetto di statico o di stagnante; è, in sé stessa, quella che ci dà la coscienza dell'eterno.
Nella filosofia cinese, noi troviamo il termine wu wei, molte volte tradotto come “Non Azione”, ma che ha confuso molti studiosi, perché quell'enunciato “Non Azione” è stato interpretato come inattività, quando in realtà deve essere inteso come “Non Io” o “Azione non egoista” .
La vita virtuosa che trasforma il carattere dell'uomo è ritratta dall'insieme di piccole azioni, che nel suo quotidiano lo trasformano in un essere umano in cui tutti possono confidare.
L'obiettivo di essere Ken, è realizzare l'astrazione di se stessi tramite la sosta e la meditazione sul Vuoto.
Ken è considerato duale, perché in questo modo esso è il sinonimo della vita così come della morte; è la porta per la quale il discepolo accede ai misteri dell'Essere, diventando un iniziato.
Perché egli viva, qualcosa dovrà morire.
Tutto il suo passato, i suoi condizionamenti fanno comprendere che ciò che gli è accaduto è la somma di innumerevoli illusioni che compongono il suo carattere. Noi dimentichiamo che per perdere qualcosa, dobbiamo possedere qualcosa.
Nella nostra normale vita quotidiana, accumuliamo solamente piccoli errori, piccole disgrazie ed anche piccoli successi.
Ma tutto ciò è sempre nell'ambito della personalità.
Ora è il tempo di accumulare virtù e meriti e, mediante la quiete, far diventare la montagna di infiniti errori una montagna di infinite virtù.
La montagna separa allo stesso tempo due realtà differenti in sé, come per esempio una semplice porta, che separa il nostro piccolo e sicuro focolare di casa dalla cruda e violenta realtà della strada.
Due realtà, un passaggio. Così è Ken.Solamente l'uomo che è stato asociale, orgoglioso, intelligente e vanitoso può trasformarsi nel suo contrario.
La porta, per cui passare, è dentro ciascuno di noi. Il clic deve accadere al momento opportuno e, in quell'istante, egli dovrà morire per poter essere differente.
In questo caso, l'esperienza si esprime attraverso l'astrazione da tutto ciò che si è. Se si era orgogliosi, non sarà combattendo con la forza che si potrà smettere di esserlo, ma lo si farà soltanto dimenticandosi del nostro orgoglio ed arroganza.
Per ultimo, la montagna rappresenta anche l'imparzialità che non presenta più distinzioni tra il giusto e l'errore, l'alto ed il basso, il bene ed il male.
LE SPECIALI VIRTÙ DEL TRIGRAMMA NELLA VITA UMANA
Costanza nel cammino intrapreso, a questa è relazionata la linea Yang nel trigramma.
Serenità e tranquillità, essendo dell'elemento terra. Egli possiede le stesse caratteristiche, ed in più il principio spirituale che è rappresentato dalla linea spirituale attiva. Pazienza.
LE VIRTÙ DA ACQUISIRE
Amore completo (perché si ama la solitudine, il raccoglimento, l'esclusività). Compassione. Mente sveglia, perché ostacola la stagnazione e la ristrettezza mentale.
Coscienza di gruppo contro il sentimento di isolamento ed arroganza.
ERRORI DA EVITARE
Contraddizione, indecisione, ostinazione, stagnazione. Non si vede oltre il proprio naso.



